Franchetti fu tra i fondatori della Società italiana per lo studio della Libia e delle altre colonie, istituzione fiancheggiatrice delle iniziative del governo per avere una conoscenza di base dl territorio libico  per un possibile sfruttamento economico e demografico della nuova colonia. La missione, cui parteciparono anche geologi e botanici, fu intitolata a Franchetti perché in gran parte finanziata con suoi fondi personali.
Un primo resoconto dei risultati della missione lo si trova nel suo scritto La Missione della Società italiana per lo studio della Libia nel Gebèl orientale tripolitano, in Nuova Antologia, 16 febbraio 1914, pp. 681-90. Il rapporto finale, frutto anche di aspre discussioni tra Franchetti e gli altri studiosi, è: La Missione Franchetti in Tripolitania (Il Gebèl); indagini economico-agrarie della Commissione inviata in Tripolitania dalla Società italiana per lo studio della Libia, Firenze-Milano, Fratelli Treves, 1914, e le due appendici: Renato Pampanini, La Missione Franchetti in Tripolitania (Il Gebèl). Appendice 1. Plantae tripolitanae ab Auctore anno 1913 lectae, et repertorium florae vascularis Tripolitaniae, Firenze, Pellas, 1914; La Missione Franchetti in Tripolitania (Il Gebèl). Appendice 2., Memorie ed indagini scientifiche, Firenze, Pellas, 1915.

I diari dei viaggi africani di Leopoldo Franchetti sono inediti. Se ne presenta pertanto qui la prima trascrizione. Essa sconta una oggettiva difficoltà nell'interpretazione dei nomi dei luoghi, spesso scritti da Franchetti usando varianti grafiche omofoniche e non sempre identificabili con gli attuali toponimi.